IO, FUTURO OSTEOPATA.
L’esperienza del giovane tirocinante dell’Istituto genovese
Come i suoi colleghi della IEMO, Saverio Gaudino svolge intensa attività di tirocinio osteopatico fin dal primo anno di studi in questa disciplina, dopo la maturità. Terminato il terzo anno di corso su cinque, egli dispone dell’autonomia sufficiente per svolgere attività clinica supervisionata all’interno e all’esterno della scuola. Il Grand Prix 2017 di Bolzano, nota kermesse internazionale di tuffi, ha rappresentato la sua prima esperienza di lavoro con gli atleti professionisti, consentendogli di operare insieme a fisioterapisti e medici accreditati. L’apprezzamento dei campioni olimpici e degli atleti agonisti sottoposti ai trattamenti manuali conferma l’utilità della partecipazione degli osteopati nelle attività di prevenzione e cura. Non solo un’esperienza gratificante, come testimoniato anche dai campioni olimpici Tania Cagnotto e Klaus Dibiasi – con lui nelle foto – ma anche l’incentivo per completare bene gli studi e dedicarsi a tempo pieno alla professione di osteopata. “Non avrei potuto affrontare questa esperienza senza la disponibilità degli atleti e dello staff sanitario del Grand Prix 2017, che ringrazio per la fiducia accordatami”, sostiene Saverio. ”Ho compreso in questa circostanza quanto l’osteopatia sia un’attività autonoma che possa esercitarsi anche in cooperazione con le altre figure sanitarie senza timore di conflitti o sovrapposizioni. A patto, però, che gli studi siano autorevoli per autorizzazioni e controlli nazionali, oltre che per corrispondenza alle migliori pedagogie europee. Con tali premesse, per il bene dei pazienti e della professione, sostengo il varo della legge che riconosca agli osteopati competenze oggettive in riferimento al loro esclusivo esercizio”.